venerdì 20 agosto 2010

Osservazione al Museo Natura di Sant'Alberto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci anche quest’estate a Sant'Alberto: un appuntamento un po’ speciale, con le stelle, ma anche con la natura più vicina a noi, in un luogo adiacente ad una bellissima valle, popolata da tantissime specie di animali acquatici che in città non vediamo mai.

Giunti sull’argine abbiamo scaricato l’attrezzatura e montato i telescopi in appena 10 minuti.

Eravamo  tutti provvisti di strumenti leggeri, non so se per caso o perché di venerdì sera si è alla fine di una settimana di lavoro, chi sa?

Aspettando che iniziasse l’osservazione, mentre si svolgeva la conferenza al museo ornitologico, mi è venuto il desiderio di riandarlo a vedere.

E ’ un museo che ho l’abitudine di  visitare periodicamente a distanza di qualche anno, già dai tempi della scuola, quando era collocato ancora alla Loggetta Lombardesca.

Ogni volta che vedo un passero, un gabbiano, un anatra, gli esemplari esposti al museo mi ricordano che di ognuno di essi ce ne sono decine di specie diverse, ma che solo occhi esperti sanno riconoscere, come i vecchi cacciatori che hanno frequentato la valle per una vita.

Li riconoscono non solo per le fattezze e i colori ma anche per come volano, dalla voce, dalle abitudini solitarie o gregarie, da come nidificano, da come si muovono a terra, se saltellano, se camminano, ecc,.

Ma ecco che inizia ad arrivare la gente uscita dal museo, con in testa i bambini e da lontano sembra quasi di sentire i genitori che gli dicono:  piano,piano, aspettate!!

L’osservazione inizia da principio in uno spiazzo al di sotto dell’argine, guardando il cielo ad occhio nudo, con la descrizione delle costellazioni visibili in estate e per quello che il cielo in alcune parti nuvoloso permette.

Poi giungono le prime persone alle tre postazioni con i telescopi, in fila ordinata e con i bambini per mano (ci siamo felicemente meravigliati!!).

Il primo strumento mostra una Luna a tratti velata dalle nuvole.

Il secondo rifrattore Albireo, vicino allo zenit, con le sue due stelle di colori diversi.

L’ultimo telescopio è puntato su Giove, per la verità ancora piuttosto basso sopra l’orizzonte, ma che suscita nei presenti la consueta ammirazione (fa sempre lo stesso effetto anche a noi astrofili !!).

Terminata l’osservazione, ci siamo gustati una birra nel bar della piazzetta del paese e poi ci siamo diretti verso casa, dove, come ogni tanto ci succede, i ruoli sembrano invertirsi,  con la luna che ridendo ci guarda scaricare gli strumenti dall’auto, splendente e,  neanche a dirlo, completamente sgombra dalle nuvole.


Lanfranco Pantaloni

 

 

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